LE OPERE QUI ILLUSTRATE DOCUMENTANO IL LAVORO DELL'ARTISTA
...Nel M.A.C. fino al '53; poi alla Biennale di Venezia del 1954, una parete di 5 quadri come quelli della Quadriennale romana del '55 dove ormai si può parlare di "espressionismo astratto": Già nel '54, infatti, Biglione espone quadri diversi dal geometrico, dai colori tenui, liricissimi... Dopo una parentesi più che decennale, che Gillo Dorfles (1974) chiama di meditazione e di ripensamento, Biglione, decantato, più libero e più fantasioso, si trova al bivio tra una ricerca di" astrattismo organico" e, insieme, l'immissione nei suoi dipinti di strani "alfabeti"... " Le Scritture presenti adesso nei miei dipinti- che Gillo Dorfles definisce "strani alfabeti", scritture semantiche- sono, secondo me, un elemento di comunicazione; messaggi senza un significato concreto ma indicativi. Spesso sfrutto questo finto linguaggio come un semplice fatto decorativo, anche se mi rendo conto che, per la pubblicità, i giornali, le scritte murali che ci siamo abituati, può svolgere una funzione differente" ("Tempo", 26 aprile 1974) Una scritta illeggibile che diventa pittura-pittura per la sua estrema raffinatezza ed eleganza e per la sua sottile e sensibile fantasia... Vanni Scheiwiller (gennaio'76)
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